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Lettera alla piccola Tiz

                                                                                                                                Milano, 10/04/2022

Ciao bambina,

onestamente non ho memoria di quando qualcuno ti abbia chiamato così...

Diciamo fra i 3 e i 5 anni?

Sei diventata grande troppo in fretta, è difficile accettare sia andata così.

Quel tempo è prezioso, così come ogni fase della nostra vita.

Ma togliere l'infanzia a una bambina è crudele. Eppure hai dovuto accettarlo.

Matura sin da sempre.

Bimba grande, donnina, mezza femmina, femmina fatta...

Il destino, o la genetica, ha voluto che diventassi "donna" a soli 9 anni.

Mi spiace ancora piccola Tiz, il ricordo delle traversate di quei corridoi colorati delle scuole elementari, fra gli sguardi curiosi e ingenui dei compagni di classe, dritta verso i bagni con tanto di zainetto, come se andassi in gita, scortata dalle maestre come da bodyguard.

Rassegnazione ricordo, non stupore, non incoscienza.

E da lì è stato un crescendo... di cui l'invidia ha fatto da protagonista.

Come se quella condizione "privilegiata" mi facesse sentire meglio, come se mi sentissi speciale, come se volessi gli occhi di tutti addosso.

Oggi ti scrivo piccola Tiz perchè sto lavorando per riscattare quel tempo perduto.

Come? Ti chiederai. Il passato non può tornare.

Io ci provo, con la maturità di donna che mi contraddistingue, a cercare l'infanzia in ciò che faccio, a guardarmi intorno con gli occhi di una bambina, ad annusare i fiori per strada e rincorrere con lo sguardo gli uccelli in cielo.

La natura mi emoziona, molto più delle persone.

Ti sento sorridere dentro quando mi fermo per strada, ad ammirare il cielo stellato;

ti sento ballare con me quando torno in sala e libera dai calzini e dai pensieri mi lascio trasportare dalla musica;

ti sento persino gridare e piangere e disperarti, quando qualcuno cerca di ferirmi, pensando di conoscermi abbastanza da potermi giudicare o appiccicandomi una etichetta addosso: 

pezzo di femmina, bona, gnocca.

Per me non sono altro che iperboli di nomignoli con cui venivo descritta a soli 9 anni.

Mi danno la nausea.

Tu mi capisci, vero? 

Questa lettera è per dirti che non ti ho dimenticato, sei parte di me e non voglio lasciarti andare.

Cammineremo insieme, fino a ritrovare l'infanzia perduta nelle piccole cose.

Ti voglio bene Tiziana, sei una bambina speciale.


                                                                                                                                La grande Tiz

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