Eccoti li, in bella vista. Spicchi, in quel cesto di banalissime Golden. Sei rossa, lucida, soda, succosa, appagante anche solo a guardarti. Non fanno che guardare te. Ti vogliono. Ti senti diversa dalle altre, seducente più delle altre, mela più delle altre. Alla fine ti fai mordere. Un morso, due. E poi la verità: li, col tuo cuore bianco, nuda, a pezzi, sei esattamente fragile, vulnerabile, sola, banale come tutte le altre mele. Sei mela come le altre insomma. Tu che credevi di avere quel qualcosa in più, ti sbagliavi. O meglio. Solo un palato fine, può distinguere una mela dall’altra. La dolcezza, la porosità, la durezza della buccia. Non è da tutti. La banalità di essere mela mi ha insegnato ancora una volta a non fidarmi del primo morso appassionato, voluto, desiderato, perché spesso si rivela essere solo fame.
Se hai la fortuna di essere diversa, non cambiare mai. (K.D.)