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OnlyFans e sugar daddy

 Appuntamento settimanale con le riflessioni del momento.

Skippo volontariamente l'argomento "lavoro", le frustrazioni e umiliazioni professionali persistono, ma piangere e piangersi addosso non serve, è il momento di agire.

Tralascio ovviamente anche il topic amoroso/relazionale. Houston, we still have a problem.

...

Mi sono invece ritrovata oggi, durante una piacevole passeggiata al sole in Corso Buenos Aires,

a spiegare a mia mamma cosa fosse e come funzionasse la piattaforma OnlyFans.

Questo discorso mi ha poi facilmente portato ad informarla del fatto che, in poche settimane,

tre uomini (chi può dirlo con certezza nel mondo del web?) mi abbiano contattato privatamente 

su Instagram e TikTok, proponendosi come Sugar Daddies.

A dir la verità non mi stupisce.

Indipendentemente dal fatto che vada di moda, o non si faccia che vedere video di ragazzine in vacanza o circondate da qualsiasi bene di lusso in commercio, tutto espressamente regalato "dal Papi",

come direbbero i boomers, 

non posso fare a meno di provare empatia e compassione/comprensione per queste persone

(i daddies, non le sanguisughe).

In un momento in cui siamo quasi costantemente forzatamente in casa, 

limitati nello spazio e nel tempo perchè non fai che spostarti da una stanza all'altra solo per lavorare, mangiare, dormire e al massimo esci per fare la spesa e portare a spasso il cane,

mi immedesimo in chi è solo, o anche semplicemente si sente solo,

e sia disposto a spendere qualsiasi cifra per essere notato.

Non necessariamente il "patto" è di natura sessuale, anzi molto spesso ciò che viene richiesta è una chiacchierata, qualche sorriso, complimenti, attenzioni.

Presenza, nel distanziamento sociale ed emotivo che viviamo.

Io li capisco, in fondo.

Il senso di sollievo e completezza che ti da chiacchierare con un'amica o invitare un amico a cena non potrà mai eguagliare una sterile conversazione monosillabica in chat.

Certo è che sfruttare a proprio vantaggio e piacimento questa situazione, marciando sulla fragilità e sulle debolezze di uomini che potremmo definire economicamente potenti,

é a mio parere inaccettabile.

Anch'io ho puntato una  Fendi da 2.300 €, 

anch'io partirei domani per un resort alle Maldive in compagnia di qualche bel manzo con cui scattare foto con l'hashtag #couplegoals

anch'io sogno una casa con 4 camere da letto e 3 bagni,

ma lavoro per raggiungere i miei obiettivi, seppur lontani possano sembrare.

Baby steps.

Non permetterei al mio Uomo di trattarmi come una bambolina da esposizione,

figuriamoci uno sconosciuto.

Vi ricordate quando un anno fa speravamo che tutto questo ci rendesse migliori?

Com'è andata poi?

 


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